Gli anfibi e la stagione degli amori đź’•

Ha ora inizio la stagione migratoria di rane, rospi e altri anfibi, tra minacce e interventi da attuare per tutelarli.

Ogni anno, non appena le temperature salgono di qualche grado, migliaia di anfibi si svegliano dal letargo trascorso nei rifugi invernali per dirigersi verso i luoghi riproduttivi, costituiti dalle zone umide: è una transumanza antica, che avviene in molte parti del pianeta. Anche la provincia di Varese, dove le aree umide non mancano, assiste a questo fenomeno. Torbiere, stagni, ruscelli e pozze sparse lungo tutto il territorio sono la meta per l’accoppiamento e riproduzione di circa una decina di specie diverse di anfibi: sono specie protette da molte leggi, dalla Convezione di Berna alla Direttiva Habitat, oltre alle leggi regionali sulla tutela della fauna.

Ma le normative non bastano a fermare le crescenti minacce che ne compromettono l’esistenza: la frammentazione degli habitat, con la costruzione di strade e infrastrutture lungo la loro rotta migratoria, è spesso di ostacolo al loro libero spostamento ed è causa diretta di morte. A questo si aggiungono altri fattori, come i cambiamenti climatici, con il prolungarsi di periodi di siccitĂ , l’inquinamento, l’utilizzo di pesticidi in agricoltura.

E allora cosa fare? Un piccolo esempio virtuoso delle azioni che si possono mettere in campo è offerto dal Comune di Luvinate, ai piedi del Parco Campo dei Fiori: qui per favorire i rospi, oltre alle barriere di protezione, che hanno l’obiettivo di facilitare le operazioni di salvataggio da parte dei volontari che li traghettano al di lĂ  della strada, l’amministrazione comunale ha deciso di riqualificare il loro habitat con la realizzazione di uno stagno adiacente al bosco, e di favorire inoltre una serie di campagne informative rivolte sia ai cittadini sia ai bambini delle scuole del paese. Un segnale di cambiamento che fa ben sperare.